No non sono impazzito, sono solo innamorato. Ieri notte mi è venuta un’idea e stamattina mi sono detto: perchè non farlo? Ma credo di dovervi delle spiegazioni e un piccolo passo indietro. La storia ha inizio ieri sera alle 20.30, circa. Mi sono seduto davanti alla tv con tutta la buona volontà del caso. Quella di sentire ancora, una volta di più, questi colori scorrere nel sangue. Il bianco e il rosso. Ho guardato le facce di quei ragazzi, molti di loro esordivano, non solo in HD ma anche in televisione. Che faccia ha Ceppitelli?

E Garofalo è quello con la barba? Cavolo abbiamo un portiere bruno. Ero abituato a vedere un chioma bionda difendere i pali della mia squadra del cuore. Mica per niente, io allo stadio ci andrei pure. Nonostante tutto. Nonostante le contestazioni, le delusioni, la politica della società che tende a far disamorare la gente. Ma faccio l’arbitro e vivo altrove quindi quella di ieri è stata la prima vera occasione per aprire una bottiglia di Peroni e “godermi”, si fa per dire, una partita. Lungi da me criticare questi ragazzi volenterosi. Ci hanno messo corsa e grinta, qualcuno più, qualcuno meno, ma come direbbero a Reggio Calabria, “chisti simu”. Lascio ad altri l’analisi dell’operato di Angelozzi e Garzelli.

Non ci sono soldi e quando ti puoi permettere solo di vendere e incassare ti devi accontentare di quello che riesci a fare: una squadra che è lì a giocarsela, senza troppe ambizioni. Non voglio fare il presuntuoso, ma Bari merita di più. Ieri pomeriggio ho sentito a Radio Rai una bellissima intervista a mister Ventura, tecnico del Toro capolista. Ci ha tenuto a ribadire che porterà sempre con sè il grande rimpianto della stagione passata. Ha detto che due anni fa avevamo stupito l’Italia, forse qualcosa di più, e che l’anno scorso è stato costretto a ripartire da 15 giocatori, mille problemi e una società che non lo ha aiutato. Ha detto che Bari è una città capace di fare 60.000 spettatori a domenica, come spesso è accaduto nel suo primo anno, e che è stata tradita da qualcuno che non è lui, nè i giocatori. Ora non so voi ma io, ieri sera, non mi sono divertito affatto.

Ma non me la sono presa in nessun modo con questi ragazzi che indossano la maglia della squadra della mia città. Qualcuno può dare di più ma non è di questo che voglio parlarvi. E così ieri notte mi è venuta un’idea: visto che il presente è triste e il futuro (grattatevi pure) non mi sembra molto meglio, ho deciso che racconterò il passato. Lo farò a modo mio, quindi non aspettatevi cronache e tabellini, ma colori (non solo il bianco e il rosso) ed emozioni. Racconterò le 100 partite, a mio modo di vedere, più importanti del Bari degli ultimi venti anni. Vittorie, sconfitte, momenti di massima esaltazione e solenni delusioni (do you know Cremona?).

Lo farò gratis, senza alcuna pretesa se non quella di coinvolgere quanti più tifosi del Bari possibili. Visto che le manifestazioni non servono, i cortei e le proteste non fanno parte del mio modo di vivere il calcio, vediamo quanti siamo e facciamo sentire le nostra voce in questa maniera. Sarà possibile leggere i racconti (le partite non saranno narrate in ordine cronologico, seguirò esclusivamente il filo delle emozioni) sul mio blog cristianocarriero.me e sarà possibile condividerli sui social network, tramite gli appositi tasti, a partire da domani. Cercherò di essere costante pubblicando due racconti a settimana e coinvolgendo chiunque voglia fornire contributi a questo progetto autofinanziato e senza scopo di lucro.

Quanti sono i tifosi del Bari sul web? 10? 100? 1000? 100.000? Nel mio piccolo spero anche che qualche imprenditore si innamori del nostro modo di vivere il calcio, della nostra passione, della nostra meravigliosa città. Vi chiedo solo un piccolo aiuto: da domani inizio a raccontare. Se l’iniziativa vi piace, cominciate a diffondere. E se volete chiedermi di raccontare qualche partita in particolare, potete farlo su facebook o su twitter (mi chiamo @criboavida), sul blog o sul sito. Sono a vostra completa disposizione per parlare e raccontare. Quello che verrà, verrà. Non importa. Facciamo sentire la nostra voce come sappiamo, da domani si racconta. Forza Bari. Sempre (mi rispondo da solo).

ps: la raccolta si chiama U Bàr iè fort. Un po’ di ottimismo e che cazzo.

Cristiano Carriero.

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

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