Provate a chiedere a Josè Mourinho qual è, ad oggi, il ricordo più bello della sua carriera da allenatore. Ovviamente vi parlerà dell’anno del Triplete. Provate a chiedere quale avversario l’ha messo più in difficoltà in quella stagione. Probabilmente non vi risponderà Barcellona, nè Milan, nè Bayern Monaco. Potrebbe dirvi il Genoa, ma poi si ricorderebbe di averlo battuto per 5 a 0 a Marassi. E allora sì, si ricorderà del Bari di Ventura, imbattuto e imbattibile per la triplete band. Il 23 agosto del 2009 il Bari ritorna in serie A dopo 8 lunghissimi anni. L’entusiasmo è alle stelle, la diffidenza verso l’uomo che sostituisce Antonio Conte alla guida della squadra, anche. Ma non è tempo di dubbi, paure e analisi tattiche. Si torna in A e si ricomincia dalla scala del calcio. Il resto sono chiacchiere. Ciò che conta è esserci a San Siro, e le code per procurarsi un tagliando diventano quasi paradossali già da una settimana prima del match. A Bari molti punti vendita autorizzati rilasciano un numerino, come in salumeria. “Lei è il numero 1700, provi a ripassare domani sera verso le 7”. E poi c’è sempre l’amico e l’amico dell’amico che ti passa davanti. Per la disperazione mi procuro il mio bel biglietto in provincia ma non ho fatto i conti con il controesodo di quella domenica d’agosto. Traffico in tilt, treni pieni e posti esauriti. Per farla breve, è già tanto se arrivo ad Ancona per le 16 (la partita si gioca alle 18). E pensare che a Milano ci sono non so quanti tifosi del Bari a caccia di un biglietto. Io ce l’ho e la guardo in TV. Ho trent’anni, ma sono emozionato come un bambino. Rivedere quelle maglie a San Siro, sapere che tanta gente in tutto il mondo, in quel momento, sta conoscendo i miei colori, mi riempie il cuore di gioia. Ecco il bello del calcio, non si è mai troppo adulti per potersi emozionare.

E chi se ne frega se non sono riuscito a raggiungere Milano. Ci sono arrivato con loro: con Ranocchia, De Vezze e il mio Capitano, Gillet. Penso a lui, a tutte le stagioni di merda (scusate il francesismo) che si è fatto per godersi di nuovo una partita a San Siro, per dimostrare di essere un grandissimo portiere e uscire a testa altissima dal campo. Quante Sassuolo, Cittadella, Rimini e Albinoleffe, senza offesa per nessuno ovviamente. La Bari, in quel momento è lui. Per il resto l’hd ci mostra tante nuove facce: quelle di Bonucci, Alvarez, Allegretti, Sforzini e soprattutto Giampiero Ventura. Lui è convinto dei suoi mezzi e la sua audacia mette quasi paura. Con quale incoscienza si presenta a San Siro a fare la partita? Con quale imprudenza ordina ai suoi difensori di continuare a passare il pallone a Gillet nonostante i primi tre retropassaggi da brivido? Continuare ragazzi continuare. Girare il pallone, Gil saprà cosa farne. I telecronisti sono increduli e intanto Eto’o e Milito corrono come due coglioni (ops, un altro francesismo) e si spompano. Il gioco del Bari si allarga su tutto il terreno, da destra a sinistra da un’area all’altra. Un gioco avvolgente, mai visto prima in Italia. Ma cosa si è inventato questo allenatore? Poi ci sono gli esordienti: Bonucci sembra tremare. A Bari si reclama un difensore da affiancare a Ranocchia. Prendiamo Andreolli, prendiamo Cupi, prendiamo Diamoutene. E perchè non gioca Stellini? Perchè il campione ce l’abbiamo in casa. Ventura lo butta nella mischia e nonostante qualche scivolone e qualche incertezza da esordio il nostro si comporta benissimo e già dimostra che insieme al suo quasi coetaneo Ranocchia può costituire una coppia di centrali da fare invidia alle grandi. Mancano Donati, Almiron e Barreto, ma non se ne accorge nessuno. Perchè la squadra sa come giocare e i singoli contano poco. Tant’è  che (pochi lo riconoscono) Sforzini, uno degli attaccanti più criticati a Bari negli ultimi anni, fa una signora partita. Statico ma indomito, di testa la prende tutte lui. Per Lucio e Materazzi non è una grande giornata. Si innervosiscono, fanno falli assurdi, vengono ripresi da Mourinho che incredulo assiste alla prova passiva della sua squadra.

Al 44′ proprio Sforzini, spizzando un pallone di testa mette Kutuzov solo davanti al portiere. Il bielorusso inciampa sul pallone senza nessun avversario a contrastarlo e l’Inter si salva. L’inizio del secondo tempo non vede l’arrembaggio che ci si aspetta dai campioni d’Italia che trovano il vantaggio solo su rigore. Un intervento maldestro di Bonucci su Milito, il fischio ci sta. Batte Eto’o e porta l’Inter in vantaggio. Penso che è finita, adesso ce ne fanno quattro. Invece no. Ventura mette dentro Rivas e Langella, la pressione aumenta e proprio su una bella intuizione di quest’ultimo Kutuzov si ritrova tra i piedi il pallone del riscatto e del pareggio. San Siro esplode. No, non sbaglio. Si sente un boato incredibile dalla televisione. I 6000 baresi appostati nel terzo anello, ma in realtà sparsi in tutto lo stadio, fanno esplodere 8 anni di frustrazioni e umiliazioni. Chissà se arriva l’urlo da casa mia. Adesso chiudiamoci e prediamoci sto punto. Sto cazzo. Il Bari continua ad attaccare e al novantesimo Rivas si ritrova tra i piedi il pallone della clamorosa vittoria. Prende la mira, è solo, colpisce al volo da distanza ravvicinata. Alta, cazzo. Alta. Di un niente. L’arbitro fischia la fine mentre Ventura, mani nei capelli, si dispera. Che coraggio ragazzi. Lo capisci subito che con quello spirito si può andare lontano. Che questa squadra, forse, può darci soddisfazioni che mai… Mai.

ps: per la cronaca al ritorno la partita finisce 2 a 2. Il Bari va in vantaggio per 2 a 0, poi si specchia e l’Inter rimonta. Ma è un Bari immenso, uno dei punti più alti della nostra storia.

Prossima puntata: Venezia – Bari 2 a 0, 19 giugno 2004

 

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

14 Comments —

  1. il bari di ventura in A non so’ se e quando lo potremo mai rivedere…..un’anno fantastico emozionante come la partita da te raccontata……ricordo ancora su sky il nome di kutuzov pronunciato da caressa(non certo vitaly)….

  2. la cosa migliore per far passare al più presto il peggior momento della nostra storia….quando i ricordi aiutano a vivere meglio….Grazie Cristiano!!!

  3. Idea, ricordo, sogno, speranza, incubo, non ho le parole giuste per dire come mi senta e come ami e abbia amato e amero’ il Bari… e quella partita delle partite come le 100 che racconterai devon essere il deisderio futuro non solo il passato! Quello che ci spetta rivivere e che dobbiam riprenderci. Non so come, ma iniziare con la fantasia e la memoria e’ sempre un primo passo. Grazie Cristiano, ho trovato questo tuo blog per caso. Penso queste cose in una giornata piovosa a New York da dove seguo il Bari in questi mesi. E ricordo la pioggia allo stadio di Bari Cremonese piu’ di dieci anni fa… penso al campionato piu’ bello con Conte e le partite chiave che vidi dal Cairo… Penso al piu’ bel Bari di sempre e alle partite da sogno con Mister Ventura, che ho seguito da Berlino, Tokio alle 4 del mattino…da Taipei, da Hong Kong. Penso che il Nostro Bari e questo Amore non puo’ finire cosi’. Domingo

    • Grazie Domingo, a te. Perchè è da persone come te che trovo l’entusiasmo per andare avanti in questo progetto. Hai trovato il mio blog per caso ma credo che altrettanto per caso dovremmo esserci incrociati, se la memoria non mi inganna, nel cortile di via della resistenza 48 o al Di Cagno durante i tornei di calcio la domenica. Mi ricordo di te e del tuo progetto (mi pare riuscito) di girare il mondo. Poi magari ti confondo con un altro Domingo e sto facendo una figuraccia… ma poco importa. C’è il Bari ad unirci in giro per il mondo, c’è il Bari a raccontarci una storia, c’è Il Bari a dirci che il calcio qualcosa di magico ce l’ha ancora. Per fortuna. Cristiano.

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