La verità, per oggi, la dicono gli almanacchi. Gli scudetti della Juventus sono semplicemente tantissimi. E la maggior parte di questi assomigliano molto a quello di questa stagione. Sono scudetti meritati, conquistati con autorevolezza, potenza e classe. E fa niente se nella mente dei romanisti ci sarà sempre un Turone, o in quella degli interisti un Ronaldo o un Ceccarini di troppo. Per la legge dei grandi numeri non tutti i titoli possono essere limpidi. Ho detti grandi numeri, come quelli della Juventus di Conte. 26 Vittorie e solo 5 pareggi (come l’Inter, che però ha perso ben 14 partite) a fronte di 4 sconfitte. Non pochissime per una squadra imbattuta l’anno scorso, non molte in un campionato tutte hanno perso mediamente molto.

A memoria non ricordo, negli ultimi anni, uno scudetto così limpido. Forse solo quello del 2007, vinto dall’Inter di Mancini, ma ad onor del vero va detto che l’Inter giocava praticamente senza avversari. Quindi complimenti a tutti: ai giocatori, a Conte, a Marotta, a Nedved (scelta azzeccatissima quella di inserirlo nel Cda) e persino a quell’antipatico di Agnelli. Se devo essere sincero non mi è piaciuto lo striscione con il 31 in bella mostra. Ripeto, gli scudetti sono tanti, la polemica potrebbe iniziare oggi e finire tra 100 anni, il celolunghismo (29? 31?) non è la mia specialità, ma in ogni caso non gradisco il fatto che si vadano spernacchiando le istituzioni (siano esse sportive o legali) e il buon senso e soprattutto che si debbano riabilitare figure come quelle di Moggi e Giraudo, che a questo punto sarebbero innocenti.

Possono farlo i tifosi, non dovrebbero farlo i giornalisti, meno che mai una Società che fa (o dice di fare) dello stile un vanto. La chiudo qui, ognuno è libero di festeggiare gli scudetti che gli pare, ma sono stufo di spiegare al mio cuginetto di 6 anni cosa diavolo sia successo col conteggio degli scudetti bianconeri e mi auguro di non dover spiegare la stessa cosa a mio nipote tra 50 anni quando i titoli saranno 60 (o magari 62?). A meno che non vogliamo considerare validi anche l’oro olimpico di Ben Johnson o i sette tour di Lance Armstrong. Insomma avrete capito che questo rimanere attaccati, in maniera così puerile ai due scudetti “viziati” mi sembra poco juventino e poco in linea con una storia vincente. Talmente vincente da fare invidia. A tutti.

Adesso la Juve deve pensare al futuro. Non sono d’accordo con chi dice che basterà poco per tornare a dominare in Europa. Non credo nella teoria del toppleier che cambia il corso della storia. La Juventus ha un impianto collaudato, la crescita di Barzagli, Bonucci e Vidal è stata impressionante, ma ho come l’impressione che un giocatore non cambierà questa squadra. Penso all’Inter di qualche anno fa che dominava in lungo in largo in Italia per poi prendere sonore batoste in Europa. Cambiava poco, anno dopo anno, pensando di inserire di volta in volta il tassello giusto. Una volta il terzino, un’altra la seconda punta. Poi arrivò Mourinho e non successe nulla di nuovo. Finché la cessione di Ibra portò soldi in cassa e l’Inter cambiò modo di giocare aggiungendo, in un colpo solo, Lucio, Snejider, Motta, Milito ed Eto’o ad una squadra che in Italia non aveva rivali. Con i risultati che sappiamo. Poi dilapidati (almeno per quanto riguarda la cifra tecnica) nelle annate seguenti. Amen.

Complimenti anche al Napoli e al Milan che consolidano la loro posizione in Champions. Ora c’è da capire se Cavani resterà oppure se anche lì ci sarà da ricostruire. E per quanto il bomber uruguaiano sia mostruoso, anche in questo caso non è detto che sia un male. Lo stesso Napoli è una squadra difficilmente migliorabile. Mazzarri lo sa sa, e per questo sono piuttosto sicuro che il suo futuro sia a Roma. Si parla di Guidolin al suo posto. Ecco, non vorrei deludere nessuno, anche perché nutro grandissimo rispetto per il tecnico dell’Udinese. Credo però che sia un grandissimo allenatore per un ambiente tranquillo. Anche per questo, più volte, gli ho sentito fare dichiarazioni di amore eterno alla città di Udine. Ho paura che un carattere mite come il suo potrebbe incontrare qualche problema a Napoli, come li incontrò a Palermo. Mi auguro eventualmente di sbagliarmi anche perché la squadra di De Laurentis è ancora destinata a crescere. Mario Sconcerti ricorda spesso che si tratta dell’unica grande città europea con una solo squadra. Un dato da non sottovalutare, considerando il bacino di tifosi e di pubblico.

Vecchietti terribili: Di Natale arriva a 20 gol, Klose, segnandone 5 in un colpo solo (mi piacerebbe chiedere a Pektovic il perché della sostituzione ad un passo dal record assoluto) raggiunge quota 15. In due fanno quasi 70 anni ed entrambi erano stati dati per finiti già da qualche anno. Forse qualcuno dovrebbe riconsiderare il fattore età, e smetterla di pensare che un attaccante, a 30 anni, abbia già dato tutto. Una cosa è puntare sui giovani, una cosa pensare che non si possa fare un contratto di 4 anni ad un ragazzi di 31 anni in buona salute, fisica e mentale. In coda vittoria importante del Genoa che si stacca dalle ultime 3, ma non è finita qui. Devono fare molta attenzione Sampdoria e Torino, che pensavano di essere già salve. Un altro passo falso (mercoledì c’è Torino – Genoa) e verranno risucchiate nella bagarre. A due giornate dalla fine sarebbe difficile venirne fuori. In bocca a lupo a tutti, anche a chi non se lo merita. E chi capisce capisce.

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

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