Prendete la grinta costruttiva di Pedone, l’ordine geometrico e illuminante di Bigica, la rinascita di Barone e un attacco che ha saputo segnare più di tutti senza Joao Paulo prima e senza Protti poi. Il merito? Sì, questa volta è di Materazzi, che ha trovato proprio in Bigica il piccolo califfo capace di coprire una difesa non immune da svarioni, Amoruso a parte e nello spogliatotio un alleato forte e granitico. Il Bari è l’unica squadra che impone il proprio gioco anche il trasferta. Benvenuti a gennaio, 16 gennaio 1994 per la precisione. Diciannovesima di campionato di serie B. Il calendario si diverte a mettere di fronte, in due sfide incrociate e proprio all’ultima giornata del girone di andata, le prime quattro della classe. La Fiorentina di Ranieri, Orlando, Batistuta, Effemberg, Robbiati e Baiano va sul campo del Cesena magistralmente allenato da Maciste Bolchi. I romagnoli sono squadra tosta, si avvalgono della grinta dei centrocampisti Dolcetti, Teodorani e soprattutto dell’inossidabile ex Bari Piraccini. In attacco hanno due punte temibilissime, Darione Hubner, in uno dei suoi anni di grazia e Lorenzo Scarafoni (altro ex barese), che agisce da seconda punta ma è efficace come pochi. Infatti il Cesena batte i viola, con un gol di Scarafoni su rigore, infliggendogli la seconda sconfitta del campionato e rallentandone la corsa. Proponendosi di gran carriera come candidata numero due alla serie A. Nell’altro scontro diretto si affrontano all’Appiani di Padova la sorpresa Bari e la Sandreani e Stacchini band. Anche i veneti sono partiti a fari spenti, ma adesso non possono più nascondersi. Stessi punti del Bari, terza posizione in classifica e soprattutto una batteria di attaccanti incredibile, leggere per credere: Nanu Galderisi, il barese Montrone, Pippo Maniero, Simonetta (richiesto dall’Inter di Orrico) e Giordano. Tanta roba.

Il Bari arriva a giocarsi questa sfida con qualche affanno.Pareggi discreti con Cosenza e Pescara fuori casa ma soprattutto un brutto passo falso in casa contro l’Acireale la settimana prima. Gli acesi di Papadopulo si difendono per 90 minuti nella propria area, giocano con grinta, tirano qualche calcio con i centrocampisti Favi e Mazzarri (sì, proprio lui, quello che adesso allena il Napoli). Ma al 90° Joao Paulo inventa una serpentina delle sue e viene travolto in area da un difensore. Calcio di Rigore. Sul dischetto va Tovalieri che però si fa ipnotizzare da Amato. La partita finisce 0 a 0 e la fuga è rinviata. Il Bari prepara bene la partita di Padova, in silenzio e senza troppi proclami. Si gioca in uno stadio bellissimo, come non ce ne sono più, in Italia. Uno stadio vecchio, sicuramente non a norma, ma nel quale i giocatori sentono addosso il fiato degli spettatori. Sarà l’ultimo Padova – Bari che si giocherà nel vecchio Appiani, un fortino capace, da solo, di regalare punti preziosi ai padroni di casa. Il Bari deve rinunciare a Protti, infortunato, e a Joao Paulo (affaticato). Materazzi sceglie di schierare un centrocampista in più, Alessio, e di lasciare il giovanissimo attaccante Caggianelli in panchina. Tovalieri è l’unica punta della squadra. Sandreani opta per il tridente ma dopo 20 minuti deve rinunciare a Montrone per una pubalgia. Il Bari approfitta del centrocampo robusto per prendere il possesso del gioco e Tovalieri fa da sponda agli inserimenti dei centrocampisti. Al 17′ uno di questi inserimenti è letale per i padroni di casa. Pedone detta il passaggio a Bigica che lo serve nel corridoio centrale. Dribbling in corsa sul portiere Bonaiuti e piatto destro ad accompagnare il pallone in rete per il delirio di 1.500 baresi appostati proprio lì, dietro la porta del Padova. Subito dopo Gautieri si trova sul sinistro il pallone dello 0 a 2 ma tira malamente a lato vanificando una bella azione personale.

Il Padova trova il pareggio cinque minuti più tardi con una magistrale parabola di Nanu Galderisi ma il calcio di punizione è indiretto e l’arbitro giustamente annulla. Il secondo tempo inizia con i padroni di casa all’attacco e Franceschetti che, di testa, colpisce una traversa clamorosa a Fontana battuto. Si soffre, ma il Bari è pericoloso in contropiede e lo stadio ammutolisce di paura ogni qual volta Barone da il via ai contrattacchi baresi con lanci millimetrici per Gautieri e Tovalieri. E il minuto 52 quando Tovalieri approfitta di uno svarione difensivo di Gabrieli e si fa trovare appostato lì, in area, come un cobra, come Il Cobra per battere per la seconda volta Bonaiuti e ragalare al Bari il gol che ipoteticamente chiude la gara. Ipoteticamente. Perchè Tangorra due minuti dopo si fa espellere e regala nuove speranze ai padroni di casa. Fontana sventa miracolosamente i tentativi di Franceschetti, volando all’incrocio a sventare un nuovo colpo di testa, e di Galderisi che da distanza ravvicinata gli tira addosso. Il Bari trova sui piè veloci di Gautieri il pallone dello 0 a 3 ma Bonaiuti in uscita sventa e poi sarebbe stato troppo. La svolta arriva al 75′: secondo giallo per Montanari, dopo l’ennesimo fallo su Galderisi, e Bari in 9 uomini. C’è da stringere i denti, ma Simonetta, appena entrato, salta Fontana con un preciso pallonetto e appoggia il pallone in rete per l’1 a 2. A questo punto il Padova può anche vincere. Loro sono in 11, noi in 9. Noi siamo stanchi e demoralizzati, loro hanno l’inerzia dalla loro parte. Non ho mai capito cos’è l’inerzia, ma sento che ce l’hanno loro. E mancano ancora 15 minuti. Il Bari li gioca rinchiuso nella propria area, con Ricci e Amoruso Eroici, con la E maiuscola, a sventare ogni assalto dei padroni di casa. Fontana non corre altri grossi rischi semplicemente perchè i nostri centrali sono immensi. Mangone e Grossi sostituiscono Barone e Alessio, due fantasisti. Il Bari perde il possesso palla, ma guadagna centimetri ed equilibrio in difesa. Al 93′ l’arbitro fischia la fine e lo capisci subito che l’impresa è di quelle che contano. Di quelle che ti mandano lì, dritto in serie A.

ps: all’ultima giornata di ritorno il Bari, già promosso una settimana prima, ospiterà il Padova al San Nicola. Ma non regalerà nulla. La partita finirà 1 a 1 e i biancoscudati andranno a giocarsi la serie A in uno spareggio secco contro il Cesena di Hubner. Vinceranno loro e compreranno Alexi Lalas, portando in Italia il primo calciatore americano della storia. Delle quattro di testa rimarrà in B il Cesena, mentre salirà in A il Brescia, con una pregevole rimonta. La banda Lucescu infatti, alla fine del girone di andata si trova in zona retrocessione nonostante la presenza in squadra di gente come Hagi e Sabau. A proposito della partita dell’Appiani vi riporto il giudizio della Gazzetta dello sport su Ciccio Pedone: “Un lavoratore dell’altro mondo: cuce e rompe nel centrocampo barese con lucidità e solerzia di uno stakanovista puro. Non basta? Ecco il gollettino che prelude al colpaccio. Inarrestabile.”

pps: curiosa la storia dell’attaccante del Padova Simonetta. L’anno prima, con la maglia della Lucchese, segnando un gol al 90′ dell’ultima giornata proprio contro il Padova, condannò la sua futura squadra a restare in B promuovendo, di fatto, in A l’Ascoli. Orrico fece di tutto per portare il suo pupillo all’Inter ma alla fine non se ne fece nulla e Simonetta andò al Padova dove fu fischiato per tutta la stagione, reo di aver segnato quel gol con la maglia della Lucchese. Al suo arrivo in Veneto trovò un bel murales di accoglienza: Simonetta non ti vogliamo diceva il comitato di benvenuto.

prossima puntata: Sassuolo – Bari, 8 marzo 2009

Nella foto, un po’ datata, i gol di Tovalieri (0 a 2) e Simonetta (1 a 2)

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8 Comments —

  1. ciao cristiano, ricordo bene quella partita che ci fece comprendere appieno la forza anche caratteriale di quella squadra. Qualche mese dopo conobbi personalmente il protagonista di quella partita, Ciccio Pedone, con cui sono ancora in contatto e poco fa gli ho segnalato questo tuo bellissimo (per noi e per lui ) ricordo. Buona serata. andrea

    • Andrea, ti ringrazio molto per aver segnalato a Pedone questo post. Sarebbe molto poter contare anche sulle testimonianze dei giocatori, degli uomini, che hanno vestito la maglia del Bari. Proprio una settimana fa ho ricevuto un bellissimo sms da Dodo Giorgetti che, dopo aver letto il post relativo al suo gol contro la Salernitana, mi ha voluto scrivere per complimentarsi e soprattutto ha salutato sulla pagina Facebook di questa iniziativa tutti i tifosi del Bari. In un periodo così buio per il Bari è bello che certi giocatori si ricordino di noi. Buona serata a te.

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