Ci sono frasi che vanno a finire dritte nell’almanacco del calcio. E non solo. Si finisce magari per dimenticare un gesto tecnico, un rigore non dato, persino un risultato, ma non un’affermazione detta, a caldo, da un presidente. Se poi i presidenti sono due e non hanno studiato ad Oxford (forse sarebbe più corretto dire: non hanno studiato e basta) allora il momento può diventare indimenticabile. Accade a poche settimane dal duemila, esattamente 12 anni fa. I personaggi in questione si chiamano Luciano Gaucci e Vincenzo Matarrese. Due presidenti molto diversi: uno è un fanatico, mitomane e megalomane, appassionato del calcio asiatico e con idee alquanto bizarre come quella di far giocare nella sua squadra una calciatrice donna, la Pritz. Si accontenterà di ingaggiare il figlio di Gheddafi. Wikipedia lo definisce così: “imprenditore, ha posseduto una ditta di pulizie a Roma, La Milanese, una ditta di abbigliamento sportivo, la Galex, e una rinomata scuderia di cavalli da cui fu svezzato Tony Bin, un famoso cavallo che venne acquistato a 12 milioni di lire, vinse circa 3 miliardi di lire e fu rivenduto a 7 miliardi”. L’altro è un tirchio della peggior specie, protetto per anni dal fratello presidente della Federcalcio, cancellato da Wikipedia (andate a controllare) e famoso per le sue uscite estemporanee (mai in italiano corretto). A cadenza quinquiennale infatti promette l’Europa ai suoi tifosi.

Nel frattempo si diverte a fare e disfare squadre di calcio, illudere la gente, intascare soldi dalle cessioni e appalti grazie alla sua nomea di Presidente della AS Bari. Ormai non gli crede più neanche la moglie. Fatto sta che questi due personaggi, il 6 novembre del 1999 si incontrano a Perugia, per una partita di cartello di Serie A. Sembra passato un secolo, ma in palio c’è l’Europa. Il Perugia di Mazzone (quello che a fine stagiono si guadagnerà l’accesso in Uefa e si prendera anche lo sfizio di togliere lo scudetto alla Juve sul campo impantanato, vi dice niente Calori?) è 5° in classifica. Il Bari arranca un po’ di più ma è lì a pochi punti di distanza, e va in Umbria a giocarsi la partita a viso aperto. In realtà ci pensa Duccio Innocenti ad aprire il viso di un avversario. Accade dopo dieci minuti: lo stopper del Bari rifila una tremenda gomitata (insensata) a Renato Olive, capitano goleador del Perugia e lo mette Ko. Nel senso che lo manda in ospedale con uno zigomo fratturato (dovrà essere operato). Il problema è che l’arbitro internazionale Pellegrino e il suo assistente Pascariello non si accorgono dell’accaduto. La partita va avanti senza Olive e con i padroni di casa furibondi per il torto subito. Il primo tempo diventa un far west degno della peggiore seconda categoria, finchè il Bari non trova il vantaggio con una rete di Andersson, centrocampista di piedi buonissimi che però questa volta colpisce di testa.

Il Bari è attento, concentrato, abile ad approfittare del nervosismo dell’avversario. Franco Mancini è strepitoso in almeno 3-4 occasioni ma il migliore in campo è Neqrouz, il gigante marocchino, che annulla gli attaccanti avversari Melli e Amoruso. Si gioca in contropiede, in pieno stile Fascetti, approfittando delle veloci ripartenze di Osmanovsky e di quelle un po’ più lente di Collauto prima e Giorgetti poi. Al minuto 58 Masinga approfitta di un errore di Materazzi (sì, proprio lui, il Marco mondiale) che si impappina con il pallone, per siglare il 2 a 0. Sembra fatta ma un quarto d’ora dopo Ibrahim Ba segna uno dei pochi gol italiani della sua carriera. Il quarto d’ora finale è un vero e proprio assedio, con il Bari rinchiuso nella propria metà campo a tirare pallonate. Innocenti e De Rosa ergono un muro, il giovanissimo Matteo Ferrari (quello che avrà un figlio con la Yespica, concedetemi anche l’angolo del gossip) sostituisce Perrotta e praticamente finiamo la gara con sette difensori. Ma è sempre super Mancini a salvare il risultato, con due prodezze incredibili in serie su Amoruso e Rapajc. Poi Pellegrino fischia la fine, ed è in quel momento che inizia la vera partita. Prima Mazzone, a modo suo, va a dirgli, davanti allo spogliatoio, che Olive è in ospedale con lo zigoma fratturato. Poi ci pensa Gaucci, a prendere per il culo l’arbitro dicendogli:

“Lei è internazionale. Complimenti. Quanto le hanno dato? Quanto le ha dato Matarrese?”. La scena è esilerante, Pellegrino non può fare altro che stare zitto e procedere imbarazzato in avanti. Poi arriva il genio. Il diplomatico de noialtri. Il grande comunicatore: Vincenzo Matarrese. Il quale sentendosi minimamente chiamato in causa non trova di meglio da dire che: “GAUCCI, NOI SIAMO DI SERIE AE”. Ovviamente per la cadenza esatta e lo studio della fonetica vi invito a guardare uno dei tanti video sparsi per la rete. Che cosa volesse dire “Gaucci, noi siamo di serie A” non è dato saperlo. Hanno provato in molti, compreso il Bignami, a fare una corretta parafrasi di quell’affermazione. Forse voleva dire: “Io e te siamo presidenti di serie A, non comportiamoci così, questa non è la seconda categoria” oppure “Gaucci, noi del Bari disputiamo un campionato di Serie A e per questo non ci lasciamo coinvolgere in questo genere di polemiche” o ancora “Gaucci, vedrai che alla fine entrambe le squadre resteranno in Serie A perchè anche il tuo Perugia ha sciorinato un ottimo calcio”. Io non lo so, ma mi sono sbattuto per anni a cercare di capire. Fatto sta che se vedete il video dell’intervento del diplomatico di Andria, anche se siete tifosi del Bari, vi assalirà un solo desiderio: essere Gaucci in quel momento per menarlo. E siccome Gaucci non aspetta altro, eccola la reazione del futuro latitante (pare se la passi discretamente a Santo Domingo, vero?) “Vai a fare in culo te e tuo fratello, li mortacci tua lasciami – riferito ad un poliziotto, il Presidente si scaglia contro il Pullman del Bari e Matarrese arretra spaventato – glie ne devo dire 4…figlio di mignotta cornuto ti sei comprato la partita zozzone cornuto, ti sei comprato la partita zozzone cornuto, te e tuo fratello figlio di mignotta…”. Standing ovation. Momenti che resteranno epici nella storia del calcio. Le telecamere riprendono tutto, Striscia la notizia si frega le mani, i tifosi del Bari se la ridono, conoscono troppo bene il personaggio Matarrese. Una settimana dopo espongono uno striscione: “Gaucci, noi siamo di Serie A“. Questa volta è chiaro cosa vogliono dire loro. Cosa vogliamo dire noi.

ps: il Giudice Sportivo Laudi squalificherà Innocenti per 4 giornate. Di seguito la sentanza: Il GS Laudi ha rilevato che «la condotta di Innocenti è certamente sfuggita all’ arbitro e ai suoi collaboratori», come risulta dalle immagini «e dal dettagliato supplemento inviato» da Pellegrino. Ma «il fatto è avvenuto in un punto lontano dall’ azione di gioco», circostanza per la quale il giudice ha ribadito che non si deve intendere lontananza «in senso rigidamente spaziale, ma in senso funzionale. Nel caso specifico, Innocenti colpisce volontariamente Olive, in un momento nel quale entrambi sono divenuti estranei all’ azione». Per Laudi «il fatto compiuto da Innocenti presenta connotati di eccezionale gravità», sia per le modalità, sia per le conseguenze (frattura dello zigomo) riportate da Olive. Secondo il giudice, la sanzione adeguata al fatto sarebbe stata di sei giornate di squalifica, ma è stato tenuto conto dell’ assenza di premeditazione e dall’ azione di disturbo praticata da Olive. Da qui lo stop di quattro giornate.

prossima puntata: Bari – Bologna, 24 marzo 1991 (le meraviglie di Maiellaro)

 

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

6 Comments —

  1. leggo con piacere e, qualche volta, con emozione i tuoi racconti sulla nostra amata Bari. Questo per me (barese che vive a Perugia da tanti anni) è un racconto speciale: ero al Curi, ovviamente nel settore ospiti, ho preso tanta acqua quel giorno (che era anche il mio onomastico) come poche altre volte… ma che soddisfazione!
    Masinga che scaglia il pallone in rete prorio nella porta sotto la curva sud.. e chi se lo scorda! Naturalmente, della “querelle” tra matarrese e gaucci ne venni a sapere solo in serata e quel celebre battibecco ancora lo ricordiamo con i miei amici e colleghi umbri…
    complimenti cristiano

    • Grazie mille per i complimenti! Deduco che ormai ti sei sistemato a Perugia… Io venni in trasferta l’anno dopo, un disastroso 4 a 1 con Materazzi espulso dopo 40 minuti, sullo 0 a 0. Pensammo, “dai adesso vinciamo!”. E invece ce ne fecero 4… Credo sia stata l’unica volta che sono uscito dallo stadio dieci minuti prima. ps: seguimi, domani c’è Bari – Inter del 1998!

      • naturalmente c’ero anch’io quella sera. che partitaccia e che brutto ricordo… ma niente in confronto alla partita di ritorno! vabbè, vado a leggere di bari-inter che è meglio

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