Domitilla Ferrari ha scritto Due gradi e mezzo di separazione. Come il networking facilita la circolazione delle idee (e fa girare l’economia), Sperling & Kupfer. Lavora nel digital di un grande gruppo editoriale ed è professore a contratto nel Master in Comunicazione delle Scienze della Facoltà di Fisica dell’Università di Padova dove insegna Comunicazione Digitale e Social Network. In 2 minuti ci spiega perché il networking genera valore e fa girare l’economia.
In “Due gradi e mezzo di separazione” affermi, senza giri di parole che il capitale sociale dovrebbe essere una voce obbligatoria nel curriculum. Che peso ha Facebook, a tuo parere, nella costruzione di questo capitale?
Ogni cosa che condividiamo, ogni dettaglio della nostra vita, contribuisce a raccontare chi siamo. La nostra immagine pubblica è fatta anche di dettagli privati che abbiamo scelto, appunto, di rendere pubblici. Non si può continuare a fare distinzione tra social network professionali e privati perché il nostro network vive nei luoghi in cui viviamo noi: Facebook, tra questi, è il più frequentato.
Pensi che le aziende, su Facebook, abbiano scelto una maggiore discrezione oppure continuino a privilegiare il marketing dell’interruzione?
Il bello delle conversazioni è che possiamo uscirne e quelle online possono essere messe in hide, in mute. Abbiamo tutti sviluppato un adv block naturale, motivo per cui non notiamo neanche più l’attività di push forzato delle aziende. Ovvio che dietro a ogni pagina aziendale su Facebook ci sia una persona, peccato che spesso quella persona fa solo quanto strettamente stabilito da un piano editoriale che non ha nessun senso sui social network. Per questo sostengo che coltivare il proprio network è utile a tutti, anche all’imprenditore e al manager perché sono loro – si spera – i primi fan e testimonial delle proprie idee. Sono queste le voci che, più di ogni altra campagna di comunicazione, creano maggiore engagement.
Spesso leggiamo delle tue colazioni durante le quali incontri persone diverse, prima di andare in ufficio: ti è mai capitato di fare business con qualcuna di queste?
Mi piace incontrare le persone che frequento online: il rapporto che abbiamo creato si rafforza dedicando del tempo alla reciproca conoscenza. Spesso, quando sono in giro per lavoro (o per qualsiasi altro motivo) e ho il tempo di vedere qualcuno, metto insieme anche persone diverse. Che importa? Avrò un po’ meno tempo per ognuna di loro, ma le avrò anche messe in contatto tra loro. Un gran vantaggio per tutti. Perché tutti, anche quelli che non si erano mai visti prima, hanno qualcosa da raccontare. Quando incontro più persone insieme, inoltre, mi succede di capirle di più di quando faccia quando le vedo da sole. Imparo a conoscerle da come interagiscono con gli altri, da dove portano il discorso, da quali informazioni scambiano e dai commenti che fanno in seguito. Molti incontri si sono trasformati in collaborazioni tra le persone che ho messo in contatto e questo mi fa pensare che il networking generi valore e faccia girare l’economia.
Nota: l’intervento di Domitilla è stato ripreso nel libro Facebook Marketing, Carriero – Conti (Hoepli)