Roberto Tallei è un giornalista di Sky Tg24, oggi nella redazione che si occupa di politica.
Età: 35. Base a: Roma, ma quando posso torno nelle Marche. Blog/Sito: non ho più un blog da molti anni, soppiantato da Facebook e Twitter. (fonte Pandemia.info)
Ha letto Domani No e a quanto pare gli è piaciuto. Orgoglioso di ciò, ho deciso di intervistarlo e di chiedergli come mai. Ah, ho scoperto che ha fatto anche il Dj.
Cristiano: Ciao Roberto, siccome ho sempre difficoltà a spiegare di che parla Domani No (sarà perché l’ho scritto), me lo diresti tu da giornalista? Di che parla questo romanzo? E perché vale la pena, se vale la pena, leggerlo.
Roberto: credo sia sempre difficile riassumere la trama di un libro senza banalizzarla. E’ una storia, una bella storia, azzarderei quasi un romanzo di formazione. Un ragazzo, una passione, due o tre amori, qualche amico, molti viaggi, diverse difficoltà, un sogno da realizzare e una scelta da fare. Perché vale la pena leggerlo? Perché è come avere un amico in più.
Cristiano: il tuo rapporto con la musica. Immagina di poter portare con te in viaggio solo 5 canzoni.
Anche se scarso a suonare e a cantare, ho iniziato quindicenne a lavorare come dj e speaker radiofonico e sono andato avanti per quasi dieci anni. Quindi ho un legame strettissimo con la musica. Mi piace un po’ tutta e faccio fatica a indicare un genere specifico. Se dovessi portarmi dietro solo cinque brani sarebbe davvero difficile scegliere.
Tra le canzoni più suonate sul mio iPod ci sono comunque Get lucky dei Daft punk, Enjoy the silence dei Depeche Mode, Missing degli Everything but the girl, Troppo buono di Tiziano Ferro e Paint it black dei Rolling Stones.
Cristiano: 360 pagine e non sentirle. O sì: insomma, questo romanzo scorre bene? Quanto tempo hai impiegato per leggerlo?
Roberto: visto che l’ho letto in
formato ebook scopro solo ora che le pagine erano 360.
L’ho letto in una settimana, il che – in periodi non di vacanza, dunque con meno tempo a disposizione – per me significa averlo divorato. Quindi direi sì, scorre più che bene.
Cristiano: Ernesto o Boavida? Quello che siamo o come ci vede la gente? Nella prima parte del romanzo hai mai avuto la tentazione di prendere a pugni Boavida per le sue scelte?
Roberto: credo per la verità che più o meno siamo proprio come la gente ci vede, anche se cerchiamo di dare impressioni diverse. Anche Boavida alla fine è esattamente una fase di Ernesto. Poi, è vero, a volte si cambia ma è difficile scrollarsi di dosso certe immagini che ci siamo cuciti addosso, il frutto di tutta una serie di scelte e a volte di errori. Ma sbagliare può essere anche il bello del gioco.
Cristiano: se dovessi parlare delle tre figure femminili del romanzo (Maria, Blerina, Rossella) come le descriveresti? E con chi di loro usciresti una sera?
Roberto: direi, in modo riduttivo, rispettivamente la fidanzata, l’amante e la moglie. Mi ha sicuramente intrigato di più la figura di Blerina e la sua storia. Anche se nella mia testa Maria l’ho immaginata molto più affascinante.
Cristiano: sono riuscito a farti odiare qualche personaggio di questo romanzo? O qualche situazione?
Roberto: certo alcuni personaggi dell’industria discografica tirano fuori nel romanzo tutto il loro peggio. Peraltro credo siano piuttosto verosimili a tutto il sistema dello show business.
Cristiano: Bari e le Escort: nel romanzo si descrive l’ascesa di Giampi dai banchi di scuola alla cronaca. Quando hai capito che si trattava di lui? E perché, secondo te, descrivendo il libro tutti parlano di musica, di amore e di amicizia e tutti saltano questo passaggio?
Roberto: L’avevo nasato un po’ subito, il personaggio calcava a pennello e con il mestiere che faccio quei fatti di cronaca li avevo ben presenti. Ma non mi stupisco se dici che i lettori ricordano di più altri passi. Perché alla fine il protagonista è un altro. E soprattutto perché quello italiano è un popolo con la memoria molto corta.
Cristiano: allora, la facciamo questa presentazione a Roma?
Roberto: ti aspetto!
Cristiano: in conclusione, consiglieresti Domani no?
Roberto: leggetelo oggi, domani no.