Certo non si può dire che Juventus – Milan sia stata la partita più divertente degli ultimi anni, ma sarei anche un po’ stufo della frase fatta “non è stato il migliore spot per il calcio italiano“. Qui non c’è stato nessuno spot. La Juve doveva portare a casa tre punti importanti (ora ne mancano solo quattro per lo scudetto) e l’ha fatto, capitalizzando un rigore nettissimo e senza correre nessun rischio. Quando c’è da stringere i denti Conte sa sempre cosa fare. Immagino che i tifosi della Juventus si siano comunque divertiti. Sicuramente meno quelli del Milan che hanno visto Pazzini toccare meno palloni di Banti, arbitro che non fa incazzare complottisti e moviolisti (le sue dcisioni sono sembrate tutte corrette) ma fa un po’ storcere il naso a Pirlo le cui geometrie finiscono a volte sui suoi piedoni, altre volte sulla sua testa. D’altronde un motivo per non addormentarmi dovevo pur trovarlo.

Adesso il Milan deve stare attento. Le ultime prestazioni hanno riapierto un discorso che sembrava chiuso in cassaforte, quello del terzo posto. La Fiorentina è ad un punto, Inter, Roma e Udinese, seppur lontane, ancora ci credono (e qualcuno oggettivamente fa male). Bellissima la partita tra i viola e il Torino. Sotto di tre gol i granata hanno trovato la forza per rimontare. Finché non è spuntato Romulo ad alimentare i sogni di Montella. Questa Fiorentina meriterebbe più di altre squadre una qualificazione  ai preliminari di Champions, se non altro per la continuità. Il suo campionato è stato costante, emozionante, a tratti commovente (vedi partita contro il Milan). La volata si fa interessante. L’Inter resta aggrappata a ciò che le rimane di un progetto accarezzato e mai iniziato. A qualche giovane interessante, come Garritano, e a qualche vecchietto che ha avuto l’unico torto di trovarsi al posto giusto nel momento sbagliato.

Mi riferisco a Rocchi, il cui rendimento è tutt’altro che insufficiente. Quando è stato chiamato in causa ha sempre risposto presente, e anche il gol che decide la partita contro il Parma, è una giocata da attaccante di razza. Si tratta del suo gol numero 101 in A e comunque, il buon Tommaso, ha segnato più di Anelka. Poi non è colpa sua se nel disastro nerazzurro tutti se la prendono con il suo cognome poco esotico (magari Rokkivic sarebbe stato meglio) e la sua carta di indentità, mentre a fronte di un nuovo scudetto juventino nessuno si accorgerà del clamoroso flop del francese. Questo è il calcio mi si dirà. Il fatto è che Rocchi meriterebbe più rispetto per la sua carriera. Il problema è pretendere che possa reggere da solo tutto il peso dell’attacco interista, in questa situazione poi.

Nel pomeriggio bene il Napoli che si complica la vita contro un bel Cagliari ma vince all’ultimo respiro grazie ad un’invezione di Insigne. A questo punto il secondo posto è cosa praticamente fatta. Si ripartirà dalla Champions e da una squadra difficilmente migliorabile. Nel senso letterale: sarà difficile infatti capire quali potranno essere le mosse giuste per dare a questo gruppo quei 10-15 punti in più. E una di queste mosse potrebbe essere quella di partire dalla cessione di Cavani. Si complica la vita da sola la Roma pareggiando in casa contro il Pescara, mentre sale ancora l’Udinese. Il gol con il quale Di Natale piega la Lazio è da antologia. L’impresa di Guidolin da applausi. Passano gli anni, passano i giocatori, ma la sua Udinese è sempre lì. Un modello europeo da esportare all’estero.

Devo chiedere scusa al Siena: evidentemente le ho portato sfiga. Nella domenica più importante, quella nella quale il Genoa e il Palermo non vanno oltre il pareggio, la banda di Iachini si inceppa e perde una grandissma occasione in casa contro il Chievo. A questo punto i miei complimenti sono tutti per Eugenio Corini che ha siglato una nuova importantissima salvezza per il Chievo. Applausi per lui, che del Chievo che per la prima volta si affacciava in serie A nel 2001 era giocatore, capitano e simbolo.

La copertina la dedico però ad un giocatore della Premier League: Luis Hannibal Lecter Suarez. Lui che già in passato aveva fatto parlare di se, e non solo per le giocate sul campo. Nel suo repertorio c’è un po’ di tutto: esultanze fuori luogo, sputi, accuse di razzismo, bravate varie. Oggi ha deciso di dare un morso ad un avversario, prima di siglare il gol del pareggio della sua squadra contro il Chealsea. Niente di nuovo per me che ho visto Cuoghi mordere Tonino Cerezo. Spero almeno che il braccio di Ivanovic sia stato di suo gradimento.

ps: Adele, a fine puntata ricordati di dare appuntamento a tutti alla Feltrinelli di Bari il 24 Aprile per la presentazione di Domani no!

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

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