La verità è che proprio durante la settimana della moda la Milano calcistica sparisce dalla classifica che conta. Quella di serie A. A memoria è la prima volta che entrambe le milanesi iniziano così male, totalizzando 9 punti complessivi nella prima quattro giornate. Dopo essersi scambiati gli attaccanti di peso (e due pesi di giocatori) Inter e Milan potrebbero pensare di scambiarsi gli allenatori, sempre a parametro zero. Per il momento il gioco è tirare a indovinare chi tra Allegri e Stramaccioni durerà di più. O se volete chi prima tra Moratti e Berlusconi perderà la pazienza. A proposito: è solo un caso che Berlusconi negli anni ’90 si apprestava a diventare l’uomo guida degli italiani comprando tutto il comprabile e oggi potrebbe riproporsi (di nuovo?) predicando austerity è sacrificio? Allora sì che troverebbero una spiegazione le cessioni di Ibra e Thiago. Genio. By the way, torniamo al calcio. La storia di Inzaghi già pronto a sostituire l’allenatore che non ha mai sopportato mi sembra più che altro un’invenzione dei media. Per carità, Allegri non è proprio un grande oratore ma neanche la dialettica di Pippo mi sembra così travolgente. Strama è più simpatico.
Diverte, fa battute in romanesco a Milano, fa polemica, le sue cravatte sono impeccabili. Ma per ora niente di più. L’Inter non vince neanche le partite dovute, anzi le perde. E gioca male. Hai voglia a parlare di progetto appena iniziato. La verità è che i migliori allenatori italiani sono all’estero: Mancini, Ancelotti, Spalletti, Capello, Di Matteo. Di qui il mio pensiero: servono davvero i ribaltoni? A Torino c’è invece un grande allenatore, ma lo tengono nella cella frigorifero dello Juventus Stadium, causa squalifica. Ma la Juve continua a vincere. L’anno scorso si cercava l’anti-juve, adesso basterebbe trovare qualcuno in grado di batterla. Nel frattempo si fa strada con serietà e coraggio Carrera. In fondo il suo è un ruolo tutt’altro che facile. Avrebbe tutto da perdere e se la Juve non vincesse direbbero tutti che si sente la mancanza di Conte. Invece, zitto zitto, Carrera si sta ritagliando uno spazio nel calcio italiano. Scommettiamo che l’anno prossimo trova una panchina tutta sua? Se lo meriterebbe anche per la sua carriera (scusate il gioco di parole) da difensore. Sempre impeccabile e mai troppo considerato (soprattutto dalla nazionale). A Cagliari è andato in scena il teatro dell’assurdo.
Stadio dichiarato inagibile, Cellino che invita i tifosi a recarvisi comunque, partita rinviata, polemiche e siamo solo alla quarta giornata. Nel frattempo a Liverpool, a noi piace guardare anche altrove, i tifosi di casa e quelli del Manchester United cantano a squarciagola “You’ll never walk alone” per ricordare le vittime della strage del 1989. Bentornato a Gasperini che ha iniziato con una sconfitta (d’altronde era tornato a vendere gelati per un anno, vero Adele?). La strada è in salita e il Palermo è per ora una seria indiziata alla retrocessione. Martedì si ritorna in campo: chissà se la Fiorentina saprà fermare la Juventus. E se Milano saprà rialzarsi. Finora il copione è stato abbastanza scontato, vedremo se arriverà quel colpo di scena che è mancato anche in Europa: Juve esaltante, milanesi allo sbando. A proposito di Champions: simpatica la scenetta del Bernabeu con Liam Gallagher che prima esulta baciando le stuart e facendo giri di tribuna al gol del City poi si cacciare dallo stadio al gol di Ronaldo che ribalta la partita in 5 minuti. Paese che vai racconto che trovi. E comunque anche in questo caso possiamo solo guardare all’estero. Da noi non da più spettacolo negli stadi neanche Gigi D’Alessio. Per fortuna.
foto: la cella frigorifero da dove Conte segue le partite allo Juventus Stadium