La verità è che parlare di calcio dovrebbe essere un divertimento. Almeno così credo io. Poi però arriva il momento che non puoi fare finta di niente. E allora devi iniziare il tuo post dicendolo chiaro e tondo. Quei duecento (quattrocento? seicento?) cretini che hanno infangato il nome di Piermario Morosini meritano di non mettere mai più piede in uno stadio. Poco importa che siano tifosi del Verona. Nessuna generalizzazione. Gridare “figlio di puttana” ad un ragazzo morto durante una partita di calcio è una delle cose più becere e tristi mai viste in una società che si professa civile. Non c’è nessuna rivalità calcistica (o politica) che può giustificare o semplicemente spiegare questa barbarità. Quando me l’hanno detto non ci volevo credere. Poi l’ho visto, e sentito, e mi sono venuti i brividi. Complimenti anche all’allenatore del Verona, Mandorlini, che dopo essersi esibito nella caccia al terrone ha pensato bene di festeggiare il secondo gol della sua squadra mostrando il dito medio ai tifosi del Livorno.
E chiudiamola qui che è meglio. Tornando al calcio giocato la sfida tra le prime ha evidenziato una volta di più che la Juve è più prima del Napoli. Ok, i ragazzi di Mazzarri hanno giocato bene, hanno preso una traversa, hanno creato molte occasioni ma in due minuti hanno perso la partita. Quando diventerà davvero maturo questo Napoli? L’impressione è quella di una squadra che crescendo poco alla volta non arriva mai a ribaltare le gerarchie, nonostante il bel gioco. La Juve invece trova fonti inesauribili anche in panchina. Non è la prima volta (succedeva anche l’anno scorso) che chi entra in corsa decide la partita. Questo significa due cose: che le riserve sono brave come i titolari. E che l’allenatore (poco importi sia Alessio o Carrera, la mano è di Conte) è bravo a tenere alto il morale del gruppo e far sentire utile alla causa anche chi non scende in campo dall’inizio. A proposito, complimenti a chi ha pescato Pogba. Futuro assicurato per lui. Nell’altro anticipo la Lazio fa ciò che vuole finchè non decide di far rientrare in partita il Milan.
Allegri adesso rischia. Pochi 7 punti (-2 dalla zona retrocessione), zero idee, gioco scialbo, una mezza reazione non andata a buon fine. La faccia di Galliani è il termometro della situazione. Sta per esplodere. Provate a chiedergli oggi chi ci ha guadagnato dalla scambio tra Pazzini (non gli riescono più neanche i colpi di testa) e Cassano (ora gli riescono anche quelli). Dopo le dichiarazioni sulla Juve (“là vogliono i soldatini, gente che riga dritto. Io ogni tanto devo andare a destra e a sinistra“) e su Gigi D’Alessio (“è il mio cantante preferito, inarrivabile”) a Che tempo che fa, Antonio si rimette a tessere calcio. In ogni caso è uno spettacolo. Zitte zitte Inter e Lazio provano a ritagliarsi il loro spazio nella lotta scudetto mentre in serata si rilancia anche la Roma, mai così Zemaniana, che rimonta da 0-2 a 4-2. E Osvaldo vince il duello tra centravanti bonazzi con Borriello segnando due gol. Alle gentili signore la seconda manches della sfida. Chi è più figo?