Stamattina ho fatto una cosa che non avevo mai fatto in 10 anni di lavoro: ho chiesto ad uno stagista di farmi le fotocopie. Lo ammetto, mi sono un po’ vergognato, gliel’ho chiesto con la discrezione di chi sa che il luogo comune stagista = fotocopie è sempre in agguato. Poi mi sono ricordato di tutte le fotocopie che ho fatto io, quando ero stagista, ed ho cambiato idea. No, non tirate conclusioni affrettate. Questa non è la solita storia dove il protagonista è un ragazzetto che per farsi notare deve fare tutto quello che gli viene chiesto; perché onestamente non ci troverei nulla di affascinante in questo racconto. Qui il protagonista è un ragazzo timido, un po’ ingenuo, certamente discreto e desideroso di imparare. Quel ragazzo sono io, 10 anni fa.
Non credo che uno stagista possa imparare moltissimo facendo fotocopie, ma non finirò mai di ringraziare che mi ha permesso di fotocopiare le pagine di libri come “Il Copywriter, mestiere d’arte“, “Storyselling“, “Il Manuale della pubblicità“, ma anche tutti i libri su Vittorio Merloni, quelli sulla responsabilità sociale, sulle pubbliche relazioni. Ogni cosa che mi è passata di mano, anche solo per le fotocopie, è diventata un tesoro per me. Una fonte di studio e di ispirazione. Ho avuto la fortuna di avere capi che non mi hanno mai detto “Mi servono queste fotocopie entro 10 minuti“. Mi hanno lasciato il tempo di leggere, imparare, fare una copia nuova per me. È così che ho iniziato a collezionare articoli, suggerimenti, tips e fare quello che oggi faccio con i libri in digitale.
Forse è per questo che stamattina ho detto a Giulio (si chiama così e lo ringrazio): “Prenditi tutto il tempo che ti serve, anche tutta la giornata se vuoi“. Perché sotto sotto volevo suggerirgli di leggere quello che fotocopiava. Lo so, non sarò mai un manager di quelli spietati. Quelli che fanno carriera, per intenderci, ma va bene così. La morale della favola è questa, ed è rivolta ai più giovani, tra cui io (ahimé) non rientro più: tutelate il vostro lavoro ma non vi vergognate di fare un po’ di lavoro sporco ogni tanto. Piuttosto pulitelo quel lavoro. Limatelo. E se per caso vi affidano un libro, trasformate il problema in opportunità. Perché se fotocopiare un libro è una noia, ed è certamente poco appagante, leggerlo è una figata, e un giorno vi tornerà utile. A proposito: Giulio, a che punto sei?