A volte parliamo dei trend come se fossero solo il frutto di ricerche di mercato. Numeri e statistiche che ci dicono che “I millennials” preferiscono certe cose e la “Generazione Z” ne predilige altre. Quasi mai mi colpiscono, i trend, perché mi danno l’impressione di parole vuote, appigli lessicali di un marketing utilizzato in maniera non corretta, almeno per quella che è la mia idea, di marketing. Quando Widiba mi ha invitato all’evento del 25 giugno a Milano, ha cominciato a farmi riflettere con alcune domande: “Google è ancora (solo) un motore di ricerca?” E “Apple produce solo tecnologia?” E perché allora una banca dovrebbe rimanere solo una banca? Questo era il quesito al quale avrei – probabilmente – trovato risposta durante la conferenza.
Widiba è una banca online ed ha dovuto puntare fin dall’inizio sul customer care, sull’umanizzazione, proprio perché non aveva uno sportello fisico. Quindi, da questo punto di vista, partiva decisamente avvantaggiata rispetto ai competitor (La mia vera grande domanda è “Esistono ancora i competitor?”). Ma la tecnologia è fine a sé stessa se non è accompagnata da valori. E allo stesso modo, i trend. Non basta cavalcarli, altra parola stantia dell’advertising, bisogna alimentarli. In un solo concetto, bisogna crederci.
Banca Widiba dimostra – non è il primo incontro a cui partecipo, e mi sento ormai una sorta di suo ambassador, – di credere nell’immediatezza, nell’ubiquità, nell’integrazione e nel benessere. Concetti da “generazione Z”? Non direi, visto che io, semmai, appartengo alla X, quella che si ricorda che cosa sono e come si usavano il telefono a gettoni e il walkie talkie. Eppure, se ci pensate, sento un bisogno fortissimo di prodotti/ servizi che:
- Non tolgono tempo ad altre mie attività, personali e professionali;
- Mi permettono di fare qualcosa indifferentemente da casa, da mobile, da lavoro o mentre aspetto il mio turno dal barbiere o dal medico;
- Mi consentono di farlo anche a voce, se necessario, magari mentre sto guidando o sto facendo la doccia;
- Mi permettano di avere uno stile di vita improntato non al finto lusso, ma al benessere. Allo star bene e non doversi affannare a rincorrere un’idea sbagliata di felicità.
Ecco perché ho trovato un grande senso nella narrazione di Widiba. Immediatezza vuol dire esattamente ciò che ho scritto sopra. I bambini non aspettano una settimana per vedere la puntata successiva del loro cartone animato preferito. Sono abituati a skippare persino la pubblicità. Non sono viziati rispetto a noi, semplicemente sanno che la rete glielo consente. Perché un adulto dovrebbe aspettare per ritirare del denaro quando può farlo dal supermercato grazie alla partnership con Via cash (Per approfondire, leggete qui).
Ubiquità perché oggi è impensabile doversi recare in un punto fisico per delle operazioni bancarie. La nostra presenza “in più luoghi” non è più virtuale, è reale, e i servizi che utilizziamo ogni giorno devono adattarsi a questo stile di vita. Penso sempre ad un assunto: per chi lavora dal lunedì al venerdì, il sabato era spesso il giorno delle commissioni. Perché dedicare uno dei due giorni liberi – per chi ha la fortuna di averli – a fare file in banca, alle poste o al supermercato quando l’ubiquità di un servizio può consentirci di fare queste operazioni mentre stiamo facendo altro? Magari mentre siamo all’aeroporto o in stazione ad aspettare una coincidenza?
Integrazione vuol dire invece avere ancora più possibilità a disposizione. Nelle nostre case stanno arrivando gli assistenti vocali. E se da oggi, oltre a chiedergli il meteo o il timer per la cottura della pasta, potessimo chiedergli di effettuare delle operazioni bancarie come se fossimo allo sportello di una banca? Con tutta la calma del mondo e senza fare file, e soprattutto a qualunque ora, non sarebbe un’idea perfetta di servizio integrato? Vi confesso che questo esempio è stato uno dei momenti più interessanti della conferenza. Tendiamo a pensare ai dialoghi tra uomo e intelligenza artificiale (Google, Alexa, Siri) come qualcosa di divertente. Presto impareremo a non poterne fare a meno.
Così come non possiamo fare a meno del benessere. Indossiamo orologi che ci dicono quanti minuti siamo stati in piedi, se siamo stati bravi o meno, se la nostra giornata è stata caratterizzata da troppa sedentarietà e se i battiti sono regolari. Google ci permette di posticipare le mail per non scrivere una mail di lavoro di notte, gli Amministratori Delegati delle aziende si alzano presto per iniziare la mattina in palestra. Perché mai una banca non dovrebbe pensare al benessere? A quello digitale, quantomeno, adottando comportamenti coerenti con i potenziali cambiamenti che potrebbero verificarsi nel tempo. Siamo arrivati ad un punto in cui il lusso non è più un valore, il benessere sì. E per fortuna.
Ricapitolando: tutto e subito (se un hotel mi dice di richiamare il giorno dopo, molto probabilmente su booking ne troverò un altro), presenza virtuale in più luoghi, device e piattaforme snelle, benessere nello stile di vita. E quindi la risposta è “No, Widiba non è più solo una banca”.
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