L’obiettivo del raggiungimento di un nuovo traguardo aziendale, la responsabilità di coordinare un gruppo di lavoro in tutte le attività necessarie al conseguimento di un risultato. La nuova figura professionale del Project Manager rappresenta senza dubbio uno dei ruoli più delicati, ma allo stesso tempo stimolanti. Un nuovo profilo che negli ultimi anni si sta sempre più imponendo nel mercato del lavoro grazie a una richiesta in crescita di leader in grado di sapersi muovere in maniera trasversale all’interno dell’azienda.

Un ruolo che da qualche tempo ha attirato la mia curiosità, tanto da spingermi a spostarmi a oltre 300 chilometri da casa in un sabato di novembre per approfondire la conoscenza sull’argomento. Il calendario segna il 26 e il classico weekend è scombussolato dall’appuntamento alla LUISS ENLab per il Workshop dal titolo “Digital Project Management”. Una full immersion di DoLab School, un’eccellente scuola di formazione per i professionisti del digitale, su tutto ciò che riguarda il lavoro di questa nuova figura professionale, proprio nel posto in cui una moltitudine di start-up lavora giorno e notte (weekend compreso) e porta avanti la prima idea ‘geniale’. Siamo a Roma Termini, proprio sopra la stazione ferroviaria.

Arrivo e sono un po’ timoroso. “Appena laureato e ancora inoccupato: potrò mai essere all’altezza della situazione?” mi chiedo tra me e me, anche se la curiosità è sempre maggiore. Con me altri quattro. Loro si, sono già più o meno ben inseriti nel mondo del lavoro, e decidono di “sacrificare” un giorno di tranquillità lontano dal lavoro per capire se il “Project Management può davvero fare al caso loro. Ad accompagnarci Francesca Parisi, Project Manager molto affermata nel settore. Laureata in Economia, nonostante la giovane età vanta già collaborazioni molto importanti nel settore della gestione di progetti. Sky Italia, SEA (Aeroporti di Linate e Malpensa) e CheBanca nel suo curriculum vitae, ma non solo; lo sviluppo degli innovativi pagamenti online la “specialità della casa”.

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Il workshop è coinvolgente e interattivo. Teoria ed esercitazioni per verificare quanto appreso si alternano a cadenza regolare. Una sorta di verifica intermedia, per far fruttare le nozioni di base. Il tutto filmato e fotografato dalle tutor di DoLab School, Sandra e Rosanna, che aggiornano costantemente i profili social della scuola, impegnata proprio nel digitale.

#DoLabPM è l’hashtag che spopola tra Instagram, Twitter e Facebook.

L’entusiasmo della Dott.ssa Parisi è evidente: con il ruolo di Project Manager lei ha trovato tutto ciò che cercava. Qualcosa di fresco e innovativo, emerso solamente negli ultimi anni. “Quando mi sono laureata io (di certo non molti anni fa, nda) si intravedevano i primi corsi universitari sull’argomento”. Oggi, dopo un lungo periodo da PM in una società di consulenza, lavora come freelancer.

Come dicevamo, tra una WBS (Work Breakdown Structure) e un diagramma di Gantt, c’è spazio per l’esercitazione. Prima si gestisce la preparazione di una pasta alla Carbonara in casa, dal “produttore” al “consumatore”, mentre poi il grado di difficoltà aumenta con l’organizzazione di un nuovo progetto di marketing, prendendo in esame Moovenda e proponendo una nuova idea di fidelizzazione del cliente. Tutto in un clima disteso e amichevole, che favorisce l’apprendimento.

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Sì, proprio un progetto di marketing. Il ruolo del Project Manager sta diventando sempre più importante in ogni campo dello sviluppo aziendale, ma soprattutto nell’interfaccia azienda-cliente, con la prima chiamata a investire in progetti in grado di coinvolgere emotivamente il consumatore. Che si tratti di Storytelling o una semplice nuova campagna promozionale, il Project Manager è la figura che coordina il ‘team working’  e tutte le varie attività necessarie per soddisfare le richieste della sua azienda in termini di tempi e costi e raggiungere l’obiettivo prefissato. Una figura professionale che sta travolgendo il mercato del lavoro, così come il marketing, diventando sempre più fondamentale nell’organigramma dell’azienda.

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