Capita di rivedere le loro facce sorridenti. Più che sorridenti. Estasiati, meravigliati, attoniti. Ritorno a ciò che dissi a giugno, circa 6 mesi fa: molti di questi ragazzi, certe emozioni, non le rivivranno più. Non solo Sciaudone: Beltrame, Cani, Ceppitelli, Polenta, lo stesso Galano. Ci metto la firma. Bari deve molto a loro. Ma loro devono tutto a Bari, e sono sicuro che non se lo dimenticheranno. Quando tra 20 anni li vedremo meno belli, con qualche capello in meno e un po’ ingrassati, a raccontare quello che successe nell’estate del 2014, avranno ancora gli occhi lucidi. Magari conquisteranno qualche vittoria importante, delle promozioni in provincia, una qualificazione in Europa, e chissà. Ma, senza cadere nel rischio della tracotanza, dico che una primavera così per loro non tornerà mai più.
Ed è anche per questo che se la sono goduta fino in fondo, come un ragazzo della loro età dovrebbe fare. Dopo ogni partita vinta restavano in campo un’ora a cantare e ballare con la gente. A dire “riprendiamola, questa serie A”, anche se lo sapevano che sarebbe stato difficile. È per questo che anche dopo la sconfitta contro il Latina si sono fatti abbracciare all’aeroporto. E si sono goduti Bari nei giorni successivi, quando passeggiare e sentirsi un eroe era dolce. Io li ho adorati questi ragazzi, con le loro debolezze. Gli ho perdonato tutto, perché mi hanno trasmesso una passione diversa: mi hanno insegnato che nel calcio non conta solo vincere, e che a distanza di tempo, puoi davvero capire che andare in Serie A era l’ultima cosa che ti importava.
Era bello essere una cosa sola: loro, i ragazzi, noi i tifosi, occasionali compresi. Perché in fondo è stato bello persino vedere allo stadio facce mai viste. Grazie a quelle facce dei giocatori normali si sono trasformati in campioni: è capitato così di vedere un albanese volare e atterrare senza posare i piedi per terra. Era un bambino che venti anni prima, a bordo di una nave, era approdato a Bari per scrivere una vita nuova, insieme alla sua famiglia. Hai ragione Daniele, il calcio è bastardo, ma è anche il luogo dove nascono queste storie, e tu le hai raccontate. Correndo avanti e indietro per il campo, con un occhio al quel ciuffo da ragazzo della porta accanto. Si sono innamorate di te le ragazze, le mamme, le nonne e le bambine, ma tu in fondo sei rimasto te stesso.
Di quello che è successo dopo, a me, interessa poco. Troppo facile esprimere giudizi sul tuo mancato impegno, sul ruolo sbagliato e su altre possibili attenuanti. Lascio la parola ai tecnici. Io dico che un’ubriacatura così bisogna viverla per capire quali strascichi può lasciare. Tu lo sai Daniele. E noi tifosi pure. Perché esattamente come te siamo ancora ebbri di quella sbornia colossale, che ci ha fatto perdere il contatto con la realtà. E la realtà è che il Bari, questo Bari, deve stare attento a non farsi risucchiare in discorsi che non lo riguardano. L’unica differenza, è che noi, Daniele, non ce ne possiamo andare. E anche se lo facciamo (io vivo a Jesi, nelle Marche) restiamo con quella maglia biancorossa attaccata alla pelle. Grazie di tutto Daniele Sciaudone, e se passi da Palermo racconta questa storia anche a Joao. E quando vai a Cagliari a Ceppitelli, e così via. Grazie di tutto Daniele, ma so che sotto sotto sei tu che non smetterai mai di ringraziare noi.
Che meravigllia! Letto con l’inno e qualche coro nelle orecchie. Grazie Cristiano e grazie Daniele per quelle emozioni. Non dimenticheremo mai…e non dimenticherete mai!
Grazie a te Elio, ripassa a trovarmi per leggere altre storie, dedicate alla Bari e… non solo!
Complimenti, veramente bello; hai riportato a galla e descritto alla perfezione lo stato d animo di quei giorni.
P.s. un unica pecca: cani smentì di essere arrivato cn la vlora
Assolutamente, infatti non ho scritto con la Vlora. Anche io avevo letto che era arrivato a Bari un anno dopo, con un’altra nave, non quella famosa che hai citato. Almeno, io ho questa versione. Se ce ne sono altre ditemelo che correggo. Grazie per i complimenti.
Anche per le persone come me che non essendo di Bari trovavano un enorme piacere andare da Andria a Bari solo per guardare quel grande Bari…. il Bari dei sogni(che adesso ovviamente manca a tutti)…. non ricordo nemmeno quanto, con gli amici, ci siamo divertiti…. Era da un pó di tempo che nn mi tornavano in mente tutti quei ricordi…. e grazie a te e al tuo stupendo articolo mi hai rivivere dei bei ricordi del passato…. Grazie ancora.