Un viaggio a casa mia, in Puglia. Dopo aver “assaggiato” la polvere del Messico pensavo che quella esperienza sarebbe stata irripetibile. Ieri, tornando a Jesi, da Bari, ho scoperto che non era vero, affatto. Non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo per scoprire il piacere di una chiacchierata con uno sconosciuto o per sedersi in un caffè e a leggere un libro, guardando un panorama diverso da quello che si è abituati ad osservare ogni giorno. Stimola la creatività dicono. Di quel viaggio in Messico ho tenuto stretta la sospensione dell’incredulità, il rischio della sorpresa. Non aver paura di fermare un passante e mettermi a chiacchierare con lui. In Puglia è stato semplice. Siamo gente solare, allegra, un po’ chiacchierona. Eppure non mi era mai capitato prima.
Devo ringraziare una persona e un romanzo. Quest’ultimo perché mi ha dato la possibilità di vedere posti come San Giovanni Rotondo, Locorotondo, o rivederne altri come Alberobello, Matera e Taranto. Devo ringraziare tanti volti e dirgli, una volta di più, che sono felice di averli trovati sulla mia strada. Erano solo amicizie virtuali, e adesso sono amici veri: Marco, Mauro, Vincenzo, Tony, Giuseppe, Fabrizio, Giovanni. Domani No mi ha permesso di conoscerli, ed è proprio grazie a queste esperienze che capisci il vero valore di un libro. Che magari non servirà a farti diventare ricco e famoso, ma sicuramente ti darà la possibilità di stringere mani, abbracciare persone, sapere di poter contare su nuovi amici.
Buon anno insomma. Continuate a sorprendervi, a leggere, a girare il mondo, anche quando quel posto vi sembra di conoscerlo a memoria. Vi assicuro che non è così, c’è sempre qualcosa da scoprire, una bottega dove entrare, una vecchia signora alla quale chiedere di raccontare una storia. La fretta, le abitudini e purtroppo i social ci hanno fatto perdere questo gusto: quello di raccontarsi e ascoltarsi. Eccola, la lezione più bella di questo Natale: si può viaggiare con curiosità e disincanto, anche tornando a casa propria.