Un racconto breve: la domanda che mi fanno (e mi faccio) più spesso è “Chi te la fa fare?“. C’era davvero bisogno di una collana di storie da leggere prima di andare a dormire? Forse no, bastava Masterpiece in effetti. E invece ho pensato che, visti i tempi, quella di un racconto breve da leggere prima di andare a letto potesse essere una buona idea. Per me che scrivo, ma soprattutto per voi che leggete (corrego: noi che leggiamo).
Costa quanto un caffè e va giù come un cicchetto di Tequila. All’inizio vi sembrerà un po’ forte, poi magari ne chiederete un altro. E un altro ancora. Non ho ancora deciso se sarà solo la mia collana. Gli ho dato un nome e un’identità, grazie al lavoro di Graziano Giacani che ha creato per me il logo: Nanitocu, 10 pagine sotto il cuscino. Poi potrebbe diventare la collana di tutti voi. Anzi se avete un racconto breve da pubblicare, fateci un pensiero e fatemi proposte.
Ora, lo so che vi state chiedendo cosa vuol dire Nanitocu, e se vi può consolare se lo sono chiesti anche da Amazon, dove di solito non si chiedono niente, nemmeno come si chiamano. Credo però che sarebbe troppo lungo e complicato da spiegare, e poi ci sono certe cose che non si spiegano, si accettano e basta, con tutto il mistero che si portano dietro. Consideratelo un cuscino da abbracciare, proteggere, amare. Un compagno fedele. Ecco.
Vi ricordo cosa potete comprare con 0,99 centesimi: un caffè, un cornetto, un giornale (forse), un ovetto Kinder, un pacchetto di Mentos, un Estathé e poco altro. Un racconto mi sembra una buona alternativa.
Grazie a tutti quelli che decideranno di scaricarlo, leggerlo, regalarlo e soprattutto diffonderlo. Nanitocu aspetta solo di essere abbracciato. E Alice pure. Caso mai non dovessimo risentirci Buon Natale!