Ecco, per la prima volta scrivo un post da uno smartphone, una fatica nera. A parte l’orario, i lavori in autostrada, le buche. Ci sono ancora le buche, nel 2012, mica lo scrivo per fare il romantico. Giacomo guida, Simone dorme, Valerio non sa dove lo stiamo portando. Stefano ci aspetta all’aeroporto. Devo togliermi di dosso un po’ d’ansia. Il lavoro, il libro che dovrà uscire, i nuovi progetti. Dedicare quattro giorni a me stesso, a far decantare pensieri, a guardare cieli nuovi. Cipro. Da piccolo pensavo fosse un posto sperduto. Conoscevo tutte le capitali a memoria, compresa Nicosia naturalmente. Però non l’avevo mai considerata una meta. Adesso si, e allora auguro buon viaggio a me e a tutta la compagnia. Scusate l’interruzione.