1. Lo riconosci dallo zaino o dalla borsa: ha sempre con sé un router wi-fi, una power bank che ha caricato la notte prima, i cavi per ricaricare laptop e smartphone, gli adattatori del caso. Le cuffie per non dare fastidio agli altri, perché il mobile worker è rispettoso; un’agenda dove appuntare le proprie note.

2. Non dipende dal wi-fi. Ma ottimizza il wi-fi. Quando non c’è non dispera e approfitta della mancanza di segnale per fare altro: preparare presentazioni, fare telefonate, prendere appunti, pensare e scrivere progetti. Non è vero che Internet è la panacea di tutto.

3. A furia di spostarsi ha imparato a ottimizzare i giorni in cui lavora da una postazione fissa. Gliene bastano due a settimana per lavorare bene, tre per farlo in maniera magnifica!

4. Sa dire di no. Sa che ci sono delle priorità, per questo ha imparato a dire: “Bello. Grazie per avermelo chiesto, sono onorato. Però questa volta devo rinunciare perché al momento sono impegnato in cose molto importanti a cui devo dedicare tutto il mio tempo e la mia attenzione. Non sarebbe corretto verso altri, né verso di te, se dicessi di potermi impegnare in qualcos’altro e poi facessi malissimo entrambe le cose. Fammi sapere come va”.

5. Sa lavorare duro. Ma sa anche staccare e prendersi i suoi tempi. Organizza il proprio calendario e i propri task in base agli spostamenti senza rinunciare ai rapporti sociali, a fare sport, a leggere e ad assecondare le proprie passioni nei limiti del possibile.

6. Dà importanza anche a 10 minuti. Dieci minuti bastano per fare un sacco di cose. Sottovalutare questo fattore porta ad accumulare ore di rimpianti durante la settimana. Il mobile worker sa che dieci minuti sono decisivi: è sorprendente ciò che si può fare in un tempo così breve.

7. Sa che è più semplice chiedere scusa che permesso. Non gioca in
difesa, non è attendista, ma è propositivo. Chiedere scusa è molto
meglio (e più veloce) che aspettare di ottenere un permesso.

8. Conosce la regola dei due minuti di David Allen. E quindi sa che se una cosa può essere fatta velocemente (mandare una email, rispondere a un messaggio) piuttosto che essere appuntata e finire in una lista di cose che non farà, allora è meglio farla.

9. Organizza il desktop del suo computer e quello del suo smartphone in modo da trovare subito ciò che cerca. La vita è troppo breve per cercare una applicazione nella quarta schermata dell’iPhone!

10. Comunica gli intenti: condivide con i collaboratori, e perché no sui suoi canali social, il suo programma sottolineando quando sarà in viaggio in treno (quello sarà un buon momento per le email), quando sarà in macchina (ottimo momento per le telefonate, ovviamente munisciti di auricolari!) e quando sarà in aereo e quindi non potrà essere disturbato, ma forse troverà una concentrazione che in ufficio manca da tempo. Prendersi qualche minuto per programmare queste giornate gli farà risparmiare ore.

Se vuoi approfondire questi 10 punti, scoprire tutti gli altri consigli teorici e pratici, liberarti dall’idea che muoversi sia deleterio per la tua produttività, allora il 23 giugno arriva in libreria il libro per te!

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Buona lettura!

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

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