Il blog è casa mia. In casa mia gli ospiti arrivano, si accomodano, si bevono un caffè o una cioccolata calda (visto il clima) e chiacchierano con me. Niente monologhi ma discussioni, gli ultimi post sono lì a dimostrarlo. In ogni caso il tema di oggi è: davvero è giusto mettere il proprio blog davanti a tutto? Parliamoci chiaro, io come molti blogger, o presunti tali (io sono il primo presunto), non vendo un prodotto ma dei servizi. Non è un mistero che mi paghino per scrivere o per condividere con me progetti di comunicazione. E nemmeno che, indirettamente ma neanche tanto, vendo due romanzi e qualche racconto. Chi mi legge sul blog e apprezza lo stile, probabilmente avrà la tentazione di leggere anche il mio romanzo. Probabilmente, non è un assioma matematico. Scopro l’acqua calda ma ogni tanto è bene ricordarle queste cose, anche per trasparenza.

Ma se non scrivessi per passione nessuno si avvicinerebbe ai miei articoli. Questo è un dato di fatto. E per scrivere con passione non posso cercarmi un argomento al giorno e ripetermi all’infinito solo per andare dietro ai trend topic, alla Seo, ai cazzi vari. Almeno non qui. Altrimenti questo diventerebbe un lavoro e non sarebbe più sincero, trasparente, interessante. Però, siccome come dice Samuele Bersani, nella vita c’è sempre un però, ci sono molte altre possibilità per esprimersi. Devo ringraziare Luca Carbonelli che mi ha dato modo di scrivere per il suo Salotto e soprattutto per Bloglive. Da un mese a questa parte sono il caporedattore della sezione Sport e finalmente posso dire a mia madre che scrivo per un giornale vero (il suo sogno era che io facessi il giornalista), anche se online.

Scriverò meno per il mio blog, di più per altri, ma la sostanza resta. Mille visite o cento, qua dentro, non cambiano la vita. Non bisogna essere gelosi dei propri visitatori. Chi mi legge su Bloglive o su altre piattaforme può entrare ugualmente in contatto con me, conoscere il mio modo di scrivere e cosa mi appassiona. E io posso imparare da persone nuove e posso dire, con orgoglio, di avere tra i miei colleghi editor gente come Valentina Falcinelli, Alessandra Vizzi (non vedo l’ora di godermi il suo primo editing di un articolo di Osvaldo Danzi), Paolo Ribichini e Alessia Di Raimondo. E di confrontarmi con professionisti come Rosanna Perrone e Alessandro Zarcone. In più posso imparare ogni giorno, dai miei 20 ragazzi di sport, le dinamiche di una redazione. Dare loro consigli e soprattutto riceverne perché, questi qua, a meno di 20 anni sanno tutto di WordPress, di Seo, di breaking news e di Social. Sono ragazzi eccezionali, e diventeranno giornalisti moderni. Su due di loro ci metto la firma.

Quanto vale tutto questo rispetto a qualche visita in più dentro casa mia? E vorrà dire che faremo più feste a casa di altri. Io porto il vino e qualche fetta di salame. La morale è questa: [tweetable]non siate auto-referenziali, uscite dai vostri blog. Confrontarsi altrove aiuta a scrivere (e vivere) meglio.[/tweetable] Ah, il mio amico Cristian Brunori mi ha promesso che mi aiuterà a rifare questo blog. A dargli una nuova impostazione grafica, a renderlo più moderno, più fruibile (gli esperti dicono user friendly). Mi sa che è ora. Io, in cambio scriverò qualche pezzo per  la sua nuova creatura che sta nascendo grazie al lavoro di Graziano Giacani. Lì non devo nemmeno portare da mangiare. Lunedì, sul nuovissimo Zuppadiseo, scoprirete perché.

Content & Community manager. Storytelling addicted. Scrivo markette per campare e romanzi per passione. Un giorno invertirò la tendenza. Domani no.

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